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Insetti “alieni” invasivi

Cimice asiatica

La cimice asiatica o marmorata è un insetto infestante della famiglia dei Pentatomidi, dalla tipica forma a scudo. Originaria di Cina, Giappone e Taiwan, è stata introdotta accidentalmente prima negli Stati Uniti e poi in Europa.

Cimice asiatica

La cimice asiatica o marmorata è un insetto infestante della famiglia dei Pentatomidi, dalla tipica forma a scudo. Originaria di Cina, Giappone e Taiwan, è stata introdotta accidentalmente prima negli Stati Uniti e poi in Europa. Dal 2012 è giunta in Italia, a Modena, e l’anno successivo in Lombardia nella provincia di Milano. In pochi anni si è diffusa sull’intero territorio italiano grazie al clima favorevole e alla disponibilità di una vasta gamma di piante ospiti idonee.

Generalità

In autunno l’insetto adulto cerca luoghi riparati dove svernare e penetra volentieri nelle case, anche in gruppi molto numerosi, per sistemarsi in mansarde, sottotetti, cassonetti delle tapparelle. Nella tarda primavera lascia i ricoveri invernali per portarsi sulle piante ospiti dove si alimenta e si accoppia. Dalla fine di maggio a tutto luglio  le femmine depongono le uova a gruppi di 20-30, preferibilmente sulla pagina inferiore delle foglie, e dall’inizio di luglio cominciano a comparire i nuovi adulti. Nelle condizioni climatiche della nostra regione può compiere fino a due generazioni l’anno.

Come riconoscerlo

Molto simile alla classica cimice verde già presente nelle nostre aree, la cimice asiatica si caratterizza per la colorazione bruna sulla parte superiore e sul lato inferiore, con toni di grigio, bianco sporco, nero e rame. Sotto il pronoto presenta cinque bande chiare, le antenne hanno striature bianche e nere, l’addome è circondato da un’orlatura bianca e nera, le zampe presentano bande bianche e nere e la parte membranosa e trasparente delle ali è caratterizzata da macchie nere e di forma allungata.

Alimentazione e danni

Polifaga, la cimice asiatica predilige le rosacee (melo, pero, pesco) e colture erbacee di pieno campo (mais, soia, girasole) o industriali (pomodoro e peperone). Punta direttamente ai frutti, senza lasciare margini di difesa alla pianta. Con il suo apparato boccale pungente succhiante, già presente negli stadi giovanili, si alimenta causando deformazioni o depressioni superficiali della polpa e necrosi localizzate sotto l’epidermide.

Pathways e vie di diffusione

La cimice asiatica è estremamente mobile, con adulti in grado di effettuare voli di 2-5 km al giorno (ma possono arrivare fino anche 60/65 km) alla ricerca di nuove fonti di cibo, ed è quindi molto difficile impedirne la diffusione e lo spostamento da una coltura all’altra. Questa sua elevata mobilità facilita anche la veloce reinfestazione di colture precedentemente trattate con insetticidi. Attualmente la cimice asiatica è presente in modo massiccio in tutto il Nord Italia, ma è ormai stata segnalata anche in tutto il resto dell’Italia, compresa  la Sardegna (dal 2016) e la Sicilia (dal 2017).

Cosa stiamo facendo

Per la straordinaria capacità della cimice asiatica di diffondersi, riprodursi e conquistare nuovi spazi, è indispensabile una strategia difensiva quanto più possibile «integrata». Nell’ambito del programma nazionale di lotta biologica, da giugno 2020 il Servizio fitosanitario lombardo ha operato una serie di rilasci di vespe samurai, antagoniste naturali delle cimici asiatiche, nelle zone più infestate. I primi risultati di questo provvedimento si dovrebbero però vedere tra circa due anni. Nel frattempo si continuano ad attuare altre strategie di difeca, quali lala cattura massale con l’utilizzo di trappole a feromoni, la copertura delle colture con reti anti-insetto e trattamenti con insetticidi registrati a completamento degli altri metodi.

A livello famigliare, si consiglia di raccogliere le cimici utilizzando l’aspirapolvere ed eliminarle mediante immersione in acqua leggermente saponata. Trattamenti insetticidi sulle pareti esterne degli edifici dovranno essere di volta in volta attentamente valutati, così come quelli su piante ornamentali o da orto.